Pur essendo considerata una vedura tipica della cucina giapponese, il daikon trova le sue origini in Cina e nelle regioni del Mediterraneo. Il daikon è una radice piuttosto grande di colore bianco, molto succosa e croccante, una via di mezzo tra una carota e un ravanello.
E’ una radice disponibile quai tutto l’anno ma diventa più dolce durante le stagioni fredde. La radice è altamente digestiva poichè ricca di enzimi e vitamina C mentre le foglie verdi sono ricche di vitamina A. Queste possono essere anche saltate in padella, sobbollite o sfruttate nella misodhiru (zuppa di miso) ma spessovengono tagliate prima della vendita, un po’ come avviene con le nostre carote.
Ha un gusto variabile in base alla parte della radice che viene assaggiata: la parte superiore risulta più dolce e priva di amarezza, utilizzata per lo più per il daikon oroshi ovvero la radice viene grattugiata e resa in poltiglia e sfruttata per accompagnare fritti come la tempura o pesce grigliato e carne. Oppure per arricchire insalate.
La parte inferirore invece ha un retrogusto leggermente amarostico tuttavia piacevole: questa parte viene lasciata in ammollo in acqua sobbollente fino ad ammorbidirsi a tal punto da essere rotta con le bacchette (hashi). Così fatto viene servito con una salsa di miso addolcita (furofuki daikon).
Può inoltre essere consumato crudo in insalate o in accompagnamento con il sashimi o messo sotto aceto e consumato come tsukemono. Le dimensioni vanno tra i 20 e i 60 cm.
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